Come si percepisce il suono con un impianto cocleare?

Una domanda più che lecita, dopotutto stai scegliendo un impianto cocleare per riuscire a sentire.

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Le simulazioni di udito naturale con impianto cocleare sono accurate?

Puoi esserti imbattuto, navigando online, nelle simulazioni di suono degli impianti cocleari. Questi video popolari o gli esempi di suono sono spesso simulazioni realizzate usando un vocoder, ossia uno strumento audio che può essere utilizzato per sintetizzare le voci in maniera artificiale.

È molto importante comprendere che un vocoder per “simulazione di impianto cocleare” non è per nulla una rappresentazione accurata di come si sente con un impianto cocleare. Queste simulazioni hanno un suono robotico, a volte fastidioso da ascoltare, e non corrispondono affatto alla reale esperienza dell’utente.[ft] [ft]

A tal proposito è stata condotta un’ampia ricerca sui portatori di impianto cocleare con sordità monolaterale, ossia perdita uditiva che colpisce un solo orecchio. Questi pazienti sono gli unici in grado di confrontare direttamente i suoni elaborati dell’impianto cocleare con gli stessi percepiti dall’orecchio con udito naturale.[ft] [ft] [ft] [ft] [ft] [ft] [ft] [ft]

“Nessuna simulazione di IC si è mai lontanamente avvicinata a come realmente sento con i miei impianti cocleari. Tutte le simulazioni hanno suoni robotici e mancano di tonalità.”

Mary Beth
Portatrice di impianto cocleare bilaterale

“Se digiti su Google ‘simulazione di impianto cocleare’, i risultati rimanderanno a vocoder a banda di rumore. Posso dire con quasi totale certezza che un impianto cocleare non riproduce assolutamente il suono come un vocoder. Sarebbe doloroso ascoltare i suoni se fossero riprodotti in questo modo. Per fortuna il suono non somiglia affatto a un vocoder di rumore o sinusoidale.”

Prof. Michael Dorman[ft]
Ricercatore in Impiantologia Cocleare

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La filosofia MED-EL: più vicino all'udito naturale

Ma soprattutto, l’obiettivo di un sistema d'impianto cocleare è aiutare a ripristinare il senso dell’udito naturale. Infatti, un impianto cocleare è solo uno dei dispositivi medici in grado di raggiungere questo obiettivo. Ma il nostro senso dell’udito non si limita all’abilità di individuare i suoni o comprendere le parole.

Il nostro udito va ben oltre il semplice suono — sentire è la gioia nella risata di un bambino, lo scricchiolio delle foglie sotto i piedi o l'emozione trasmessa dalla tua canzone preferita...

Un udito più naturale non significa solo una qualità del suono più piacevole, ma aiuta anche il tuo cervello a capire e comprendere più facilmente suoni complessi. In questo modo risulta più semplice partecipare alle conversazioni o sentire meglio in ristoranti rumorosi.[ft] [ft]

Ecco perchè la nostra filosofia in MED-EL è offrire, con i nostri impianti cocleari, un udito il più vicino possibile a quello naturale. Vogliamo che la qualità del suono dei nostri impianti cocleari corrisponda alla qualità del suono dell’udito naturale. Per raggiungere questo obiettivo, abbiamo dedicato oltre 30 anni allo sviluppo di tecnologie uniche che nessun altro sistema di impianto cocleare può eguagliare. Come? Progettando i nostri impianti cocleari in modo che seguano quanto più possibile la natura.[ft] [ft] [ft] [ft] [ft] [ft] [ft] [ft] [ft] [ft]

“Il mio impianto cocleare ideale sarebbe quello che garantisce un’esperienza di ascolto tanto naturale da farti dimenticare di portare un impianto.”

Dott. Peter Nopp
Direttore del Centro di Ricerca di Codifica del Suono, MED-EL

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Cos’è l’udito naturale?

Come forse sai, nell’udito naturale i suoni viaggiano sotto forma di vibrazioni dall’orecchio esterno, attraverso gli ossicini dell’orecchio medio, passando per l’orecchio interno, fino alla coclea. La coclea è un piccolo organo a forma di spirale e pieno di fluido, responsabile della trasformazione delle vibrazioni acustiche in segnali nervosi, che il cervello è in grado di riconoscere come suono.

All'interno di tutta la coclea si trovano piccole cellule ciliate. Ad ogni cellula ciliata corrisponde una specifica frequenza sonora o tono e funziona come un interruttore. Quando le onde sonore si spostano attraverso la coclea, muovono avanti e indietro le cellule ciliate. Questo movimento meccanico sulla punta delle cellule ciliate attiva immediatamente un segnale nervoso elettrico naturale alla base delle stesse, come quando si accende una lampadina. Il segnale nervoso è trasmesso istantaneamente lungo il percorso uditivo naturale verso il cervello.

Quando la perdita uditiva riguarda le cellule ciliate dell’orecchio interno, si parla di perdita uditiva neurosensoriale.

A proposito di Perdite Uditive Neurosensoriali

Nelle perdite uditive neurosensoriali, le cellule ciliate dell’orecchio interno non funzionano più. La perdita uditiva neurosensoriale può essere causata da un’esposizione a forti rumori, da fattori genetici, da un’infezione virale e da altre cause.

Nelle perdite uditive neurosensoriali moderate, solo alcune cellule ciliate smettono di funzionare, quindi l’udito è perso solo in parte. Tante più cellule non funzionano, tanto più la perdita uditiva neurosensoriale diventa profonda. Spesso è questo il caso delle perdite uditive neurosensoriali progressive in età adulta.

Come si può comprendere, le perdite uditive neurosensoriali si verificano quando queste cellule ciliate sensoriali non funzionano correttamente. Tuttavia, è importante capire che queste sono solo uno degli elementi che ci permettono di sentire; in caso di perdita uditiva neurosensoriale, tutte le altre strutture dell’udito naturale sono intatte.


Può sembrare strano, ma anche nel caso di perdite uditive neurosensoriali profonde, le parti restanti delle delicate strutture della coclea potrebbero essere in salute. Se così fosse, una rete incredibilmente intricata di cellule nervose aspetta solo di essere riattivata. Se un interruttore della luce è rotto, non è necessario sostituire tutti i cavi: è sufficiente sostituire l’interruttore perché la luce funzioni di nuovo. È esattamente quello che avviene con gli impianti cocleari.

“Un orecchio sordo non è un orecchio ‘morto’! La funzionalità del nervo acustico umano rimane inalterata anche dopo la perdita delle cellule ciliate e la sordità: una fortuna per coloro che soffrono di sordità e hanno un impianto.”

Prof. Helge Rask-Andersen

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Come funzionano gli impianti cocleari

Un sistema per impianto cocleare è composto da un audio processore 1, posizionato sull’orecchio, e dall’impianto cocleare stesso 2. Un impianto cocleare non sostituisce la coclea, ma al contrario è progettato per bypassare le cellule ciliate non funzionanti, utilizzando una stimolazione elettrica di precisione. Con un intervento chirurgico viene inserito nella coclea un array di elettrodi flessibili, ossia una serie di contatti elettrici posizionati vicino alle cellule ciliate.

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Scopri come funzionano i sistemi di IC


Come fa l'impianto cocleare, attraverso l'uso di impulsi elettrici, a sostituire l’udito naturale?

Nell’udito naturale, quando una cellula ciliata viene attivata da un suono, innesca in modo naturale un segnale elettrico nervoso. Questi segnali elettrici naturali sono il modo in cui i nostri nervi trasmettono le informazioni al cervello, quindi in realtà ognuno di noi ha un “udito elettrico”.

Quando l’impianto cocleare trasmette uno stimolo elettrico, attiva la struttura nervosa funzionante più vicina, ad esempio le cellule del nervo acustico situate vicino alle cellule ciliate non funzionanti. Le cellule nervose attivate trasmettono immediatamente il segnale lungo tutto il percorso uditivo naturale.

Ciò significa che non importa che il segnale sia stato lanciato da una cellula ciliata o dall’elettrodo dell’impianto cocleare, perché il percorso che compie verso il cervello è il medesimo. Ed è in questo modo che gli impianti cocleari sono in grado di ripristinare l’abilità uditiva, anche in casi di perdita uditiva profonda.

Qual è il fattore più importante che determina la qualità del suono di un sistema per IC? Potresti pensare che sia l’audio processore, cioè la parte esterna indossata sull’orecchio, in quanto è il componenete dotato di microfono e che elabora i suoni. Invece, l’audio processore è solo la prima parte della catena dell’udito.

In realtà ogni singolo suono sentito con un impianto cocleare passa attraverso il piccolo array di elettrodi impiantato nella coclea. Questo è il sofisticato punto di incontro tra tecnologia e natura, dove i suoni passano dal sistema elettronico impiantabile alle tue vie uditive naturali.

Per questo motivo, avere il giusto impianto e il giusto array di elettrodi sono fattori essenziali per la performance uditiva dell'impianto cocleare. Più naturale è questo collegamento nella coclea, più naturale sarà l’esperienza di ascolto.[ft] [ft] [ft] [ft] [ft] [ft] [ft] [ft] [ft]

Ti sarà possibile aggiornare di tanto in tanto il tuo audio processore, ma l’impianto, l’elemento inserito nella coclea, sarà lo stesso per molti anni. Ecco perchè è importante scegliere il tuo sistema per impianto cocleare in base all’impianto, e non all’audio processore.
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Cos’è il suono?

Se l’impianto cocleare lavora insieme al nostro sistema uditivo naturale, perché alcuni portatori di IC riferiscono che i loro impianti hanno un suono robotico, elettronico o distorto? Uno dei fattori più importanti che influenzano come il sistema per impianto cocleare "suona", è quanto accuratamente l’impianto stesso segue e replica le funzioni naturali della coclea.[ft] [ft] [ft] [ft] [ft] [ft] [ft] [ft] [ft] [ft] [ft] [ft] [ft] [ft]

Per la qualità del suono, è molto importante la precisione con cui l’impianto cocleare è in grado di replicare la percezione naturale del tono. Per comprendere questo è necessario tenere a mente che ogni suono ha due componenti principali: Intensità e frequenza (o tono).[ft] [ft] [ft] [ft] [ft]

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Al posto giusto

Vediamo come la coclea individua le diverse frequenze sonore in varie posizioni.

Nell’udito naturale, ogni singolo tono o frequenza sonora attiva sempre una cellula ciliata corrispondente, posizionata in un punto specifico della coclea. È come se ci fosse una tastiera di pianoforte che corre lungo tutta la coclea, dall’inizio alla fine. Il cinguettio di un uccellino, con frequenza alta, attiva le cellule ciliate all’inizio della coclea; il latrato di un cane, dal tono basso, attiva le cellule ciliate che sono situate più in profondità, vicino alla punta della coclea.[ft]

Questa corrispondenza posizione-tono è così precisa ed affidabile, che attivando una specifica cellula ciliata, il cervello percepirà automaticamente il tono corrispondente. Come nel pianoforte, premere lo stesso tasto riprodurrà sempre lo stesso suono.

È così che il cervello elabora la frequenza dei suoni: la percezione dei toni è determinata da quale cellula ciliata è stata attivata.

Lunghezza dell’elettrodo e Copertura della Coclea

Per garantire un’accurata percezione del suono, è necessario stimolare ogni singola frequenza nella punto corretto della coclea. Un array di elettrodi di un impianto cocleare dev’essere sufficientemente lungo da coprire tutta la coclea, fino a 720°, così da stimolare tutta la gamma naturale di frequenze sonore. Non è possibile stimolare con precisione le frequenze sonore se l’array di elettrodi non copre quella porzione di coclea: sarebbe come cercare di suonare i tasti di un piano che non riesci a raggiungere.[ft] [ft] [ft]

Contrariamente a MED-EL, altre società usano array di elettrodi più corti, che possono generalmente stimolare il primo giro della coclea (fino a 450°), a volte pubblicizzato come la ‘zona dell'udito’, ma ciò significa che l'array può stimolare solo le frequenze medio-alte .[ft] [ft] [ft]

Se un impianto cocleare semplicemente ignorasse tutte le frequenze che non è in grado di raggiungere, sarebbero numerosi i suoni della quotidianità a non essere sentiti, per esempio un cane che abbaia a 300 Hz. Invece, questi sistemi trasferiscono i suoni mancanti alle parti della coclea che sono in grado di raggiungere. In questo modo l’abbaiare del cane avrebbe un tono molto più alto, vicino agli 800 Hz.

Un importante spostamento verso l’alto in termini di frequenza, spesso fa percepire i suoni come più metallici, ossia poveri e con poca profondità. Questo perché le frequenze più basse, che creano la profondità e la corposità del suono, si perdono.[ft] [ft] [ft] [ft] [ft]

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Non perderti metà della tua colea

La nostra filosofia in MED-EL è realizzare, con i nostri impianti cocleari, un udito il più vicino possibile a quello naturale. Per questo i nostri impianti cocleari usano array di elettrodi lunghi abbastanza da coprire la coclea nella sua totalità, dai toni più bassi, come i latrati di un cane, a quelli più alti, come il cinguettio degli uccellini, e tutti quelli che stanno tra i due estremi. Questo è possibile grazie al fatto che i nostri array sono estremamente morbidi e flessibili, così che possono essere inseriti più in profondità nella coclea, in tutta sicurezza.

I nostri array sono disponibili in un ampio range di lunghezze, garantendo al chirurgo di poter scegliere l’array che meglio si adatta alla tua coclea. In questo modo è possibile stimolare la più ampia gamma di suoni nella loro posizione naturale all'interno della coclea. [ft] [ft] [ft] [ft] [ft]

Quanto deve essere lungo un array di elettrodi per un impianto cocleare? Le strutture naturali del nervo acustico percorrono circa due giri della spirale della coclea, quindi l’array di elettrodi devo coprire da un giro e mezzo a due giri (540°-720°) per garantire una copertura cocleare completa.

Questa è la chiave che garantisce una qualità di ascolto con un impianto cocleare il più naturale possibile. Ricerche approfondite hanno dimostrato che questa corrispondenza precisa tra posizione e tono, è il modo più affidabile per offrire una percezione molto accurata della frequenza stessa tramite impianto cocleare.[ft] [ft] [ft] [ft] [ft] [ft] [ft]

Per questo motivo, l’array di elettrodi può essere considerato la parte più importante del tuo impianto cocleare: è la base grazie al quale tu sentirai ogni suono attraverso il tuo impianto cocleare.

Ma allora cosa sono gli array di elettrodi perimodiolari pubblicizzati come quelli "più vicini al nervo acustico”?

Uno degli array di elettrodi per impianto cocleare più diffuso, progettato da altre aziende, è l’array di elettrodi perimodiolare, progettato per coprire il primo giro della coclea, fino a 450°. Questi array più corti sono pubblicizzati come “i più vicini al nervo acustico”.

Il nervo uditivo è il tuo nervo acustico. Nella coclea, il nervo uditivo ha vagamente la forma di un albero di Natale: le punte dei rami sono le singole fibre nervose che raggiungono le cellule ciliate, mentre più vicino al tronco c’è il ganglio spirale, che prosegue sul nervo uditivo. Gli array perimodiolari si avvolgono più vicino al centro della coclea, così da stimolare più il ganglio spirale che le punte delle fibre.

Nonostante questa caratteristica sia spesso descritta come un vantaggio, si tratta piuttosto di una necessità per le funzioni basilari di design. Se questi array perimodiolari non sono sufficientemente vicini al ganglio spirale, può verificarsi una grande perdita in termini di prestazioni. I contatti degli elettrodi sono molto distanziati e se non sono abbastanza vicini al centro della coclea, ci potrebbero essere problemi di sovrapposizione della stimolazione.[ft]

Ma soprattutto, la percezione dei toni non ha nulla a che vedere con quanto l’elettrodo è vicino al centro della coclea. Le fibre nervose delle cellule ciliate e il ganglio spirale condividono la medesima mappa posizione-tono fino al secondo giro. Ciò significa che “più vicino al nervo uditivo” sicuramente non vuol dire anche “maggiore qualità naturale del suono”. I nervi del tuo gomito sono più vicini al cervello rispetto all punta delle dita, ma ovviamente queste ultime hanno una maggiore precisione sensoriale. E se manca la copertura degli elettrodi della metà delle strutture naturali del nervo uditivo, si può davvero dire che è "più vicino al nervo uditivo"? Ecco perché la lunghezza degli elettrodi è un fattore fondamentale. [ft]

Altri dichiarano che questi elettrodi si trovano “sulla traccia interna” della coclea e quindi possono stimolare tanto quanto gli array lunghi. Non si hanno finora prove cliniche a supporto di tali affermazioni: esami post-operatori mostrano regolarmente che questi array coprono solo il primo giro della coclea.


E cosa dire del numero di contatti dell’elettrodo? 22 sono meglio di 12?

Durante le vostre ricerche sugli impianti cocleari, potreste esservi imbattuti nello slogan “22 contatti attivi sono meglio di 12”. Un’affermazione che sembra logica, perché un contatto dell’elettrodo è l’elemento attraverso cui l’impianto stimola la coclea. Questo percorso di stimolazione è spesso denominato “canale di elettrodi”. Tuttavia, bisogna prendere in considerazione due cose. Il sistema dell’impianto è limitato ai canali di elettrodi fisici o l’impianto è abbastanza avanzato da creare canali virtuali? E dove sono posizionati i contatti degli elettrodi nella coclea?

Fino a 250 canali con MED-EL

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I più avanzati sistemi per impianto cocleare sono in grado di sfruttare la stimolazione parallela o coordinata sequenziale su due o più contatti di elettrodo. Coordinando in maniera precisa la stimolazione tra due contatti di elettrodo adiacenti, è possibile creare ulteriori canali “virtuali”, che agiscono come contatti dell’elettrodo aggiuntivi, posti tra i due contatti fisici reali. I nervi sono stimolati laddove l’elettrostimolazione è più potente; in questo modo è possibile creare picchi localizzati spostando il bilanciamento tra i contatti dell'elettrodo. Ciò comporta la necessità che numerosi contatti elettrodo fisici vengano sostituiti da questi contatti virtuali.[ft]

In questo modo l’impianto MED-EL con 12 canali di elettrodi fisici è in grado di stimolare fino a 250 canali virtuali nella coclea, e assicurare un’esperienza di ascolto ricca e soddisfacente, che non venga limitata dal numero di contatti dell'elettrodo. È come riuscire a suonare tutti quanti i diversi tasti di un pianoforte con sole 10 dita. Se riesci a raggiungere le estremità, puoi anche raggiungere tutto ciò che sta in mezzo. Questa potente tecnologia è parte della nostra codifica base del suono FineHearing.

Altri sistemi arrivano fino a 22 canali

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D’altro canto, se un impianto ha 22 contatti ma non è stato progettato per creare canali virtuali, allora sarebbe come suonare solo 22 tasti di un pianoforte. E con le attuali strategie di codifica del suono su questi impianti, sono solo 8 dei 22 gli elettrodi che si attivano in un dato momento, quindi "la maggior parte degli elettrodi attivi" non risulta precisa. Sicuramente è possibile ottenere risultati accettabili con questo tipo di design, ma non può essere definito ‘il più avanzato’ solo perché ha più contatti di elettrodi. Più contatti di elettrodi su un array corto possono irrigidire l’array stesso e avere più probabilità di danneggiare le strutture naturali della coclea.[ft]

Ma soprattutto, ciò che realmente conta è dove si trovano questi contatti di elettrodi. Se si hanno a disposizione 16 o 22 canali fisici di elettrodi, ma coprono solo metà della coclea, allora l’altra metà di gamma di frequenza naturale sarà assente. Anche se, ipoteticamente, si mettessero 1000 contatti su un impianto, ma l’array comunque coprisse metà coclea, il risultato non cambierebbe. Il suono innaturalmente metallico è causato dalla forzatura delle frequenze verso l’alto, non dal ridotto numero di contatti di elettrodi fisici.


Potranno dirti che l’array di elettrodi non è importante, perché il cervello è in grado di adattarsi per correggere ogni mancata corrispondenza. Molti studi però hanno dimostrato che, anche dopo anni di esperienza, gli utenti di impianti cocleari con array di elettrodi corto non sono in grado di adattarsi in maniera sufficientemente affidabile da correggere questi squilibri.

Ma soprattutto, perché forzare un adattamento se non ce n’è la necessità? Ecco perché il nostro obiettivo in MED-EL, sin da subito, è stato offrire input sonori più vicini a quelli naturali. Vogliamo che il tuo cervello possa concentrarsi sul perfezionamento della tua esperienza di ascolto e sul miglioramento delle tue abilità, per affrontare anche le situazioni più difficili.[ft] [ft] [ft]

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Il momento giusto

Nel secondo giro della coclea c’è un altro tipo di codifica sonora, che garantisce maggiore precisione nell'ascolto naturale. Oltre alla codifica per posizione, descritta sopra, il secondo giro della coclea usa una codifica per tempo o velocità. Sostanzialmente, la codifica per posizione dipende da quale cellula ciliata viene attivata, mentre la codifica per velocità si basa su quanto velocemente o lentamente quella cellula ciliata viene attivata e disattivata da un’onda sonora.

Ciò dimostra la necessità che esistano contemporaneamente le condizioni di giusto tempo e giusto luogo.

Perché la codifica per velocità è tanto importante?

In questa codifica naturale per velocità, le tempistiche del segnale nervoso sono condizionate dalle tempistiche dell’onda sonora. Ad esempio, il latrato di un cane con frequenza di 120 Hz farà sì che le cellule ciliate posizionate in corrispondenza dei 120 Hz nella coclea attivino 120 segnali nervosi al secondo. In questo modo il cervello capirà con precisione che si tratta di un suono a 120 Hz.

Questa codifica per velocità è particolarmente importante per la qualità del suono dell’impianto cocleare, perché nel secondo giro può prevalere sulla codifica per posizione. Quindi, anche se ti trovi nel posto giusto, devi anche trovarti al momento giusto.

Per esempio, per un suono da 120 Hz stimolato sulla corretta posizione della coclea, se si usasse una velocità di stimolazione fissa standard di 800 impulsi elettrici per secondo, si attiverebbero le cellule nervose che inviano segnali 800 volte al secondo e il cervello lo percepirebbe, presumibilmente, come un tono più alto, vicino a un segnale sonoro da 800 Hz. E questo, ovviamente, si tradurrebbe in un effetto innaturale sulla qualità del suono, a volte descritta come “confusione di tono”. [ft] [ft] [ft]


Perché noi di MED-EL ci dedichiamo così tanto ai più piccoli dettagli della coclea? Con gli elettrodi lunghi di MED-EL, è possibile raggiungere la più ampia gamma di frequenze naturali, fino al secondo giro, dove la codifica per velocità è importante per garantire un udito più naturale possibile.

Per altre società, che offrono solo array di elettrodi corti e coprono così solo metà della coclea, la codifica per velocità non è un fattore importante, perché appunto questi array non raggiungono il secondo giro della coclea. E senza la capacità di fornire un’accurata codifica per velocità, non ha senso che questi sistemi abbiano elettrodi più lunghi, perché non sarebbero comunque in grado di garantire una percezione accurata dei toni alle frequenze più basse.[ft] [ft] [ft]

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FineHearing

Unendo informazioni accurate su posizione e tempo, è possibile individuare una corrispondenza molto vicina alla percezione naturale dei toni. È per questo che abbiamo sviluppato la nostra tecnologia FineHearing.

FineHearing è l’unica codifica del suono per impianti cocleari che adatta istantaneamente la velocità di stimolazione per i contatti degli elettrodi nel secondo giro affinché corrispondano alle frequenze naturale dei suoni in ingresso.

Combinando array di elettrodi lunghi con FineHearing, è possibile ottenere una stimolazione più accurata e più naturale di tutta la coclea. FineHEaring è progettato per donare un’esperienza di ascolto con impianto cocleare più vicina possibile all'udito naturale.[ft] [ft] [ft] [ft] [ft] [ft] [ft]

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Godere di un udito più vicino all'udito naturale è un vantaggio per la vita di ogni giorno. I tuoi suoni preferiti saranno più naturali e familiari che mai. Molti dei nostri utenti dicono di riuscire a godersi la musica, cosa che altrimenti sarebbe molto difficile con una qualità innaturale del suono.

Una qualità più naturale del suono significa anche usare il nostro incredibile sistema uditivo naturale proprio come è stato progettato. Questo significa che sarà più semplice per il cervello interpretare ambienti di ascolto complessi e sentire meglio anche in situazioni rumorose. [ft] [ft] [ft] [ft] [ft] [ft] [ft] [ft]

  • Più vicino alla qualità naturale del suono
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Com’è il suono di un impianto cocleare MED-EL?

Proprio come quando si impara a suonare uno strumento musicale, per imparare a sentire con un impianto cocleare c’è bisogno di tempo, pratica e pazienza. L’esperienza di ascolto di ciascuno sarà diversa da quella di qualsiasi altra persona. Il giorno dell’attivazione, molti riescono solo a sentire dei ‘bip’ o suoni irriconoscibili, mentre altri potrebbero già essere in grado di comprendere le voci. Ma fortunatamente vale la pena di impegnarsi in quanto gli impianti cocleari possono effettivamente ripristinare l’abilità di sentire tutti i suoni.

Esperienze di vita reale

Come si può vedere, gli impianti cocleari sono in grado di offrire molto più che la semplice comprensione delle parole. Grazie a MED-EL, portare un impianto cocleare significa godersi una conversazione animata, rispondere al telefono con sicurezza e riscoprire la tua musica preferita.

Godere di un udito più naturale può aiutare a ritrovare la libertà di vivere senza dipendere da altri, la sicurezza nell’affrontare nuove sfide e la felicità di riconnettersi intimamente con amici e parenti.

 
“Questo impianto mi ha permesso di sentire i toni alti, tanto da riuscire ad accordare il pianoforte.”

Grzegorz, portatore di impianto MED-EL

 
 
“Temevo che l’ascolto con un IC suonasse innaturale o robotico, ma era una paura del tutto infondata. Il mio udito è assolutamente naturale: è come lo ricordavo ancora prima che portassi le protesi acustiche.”

Chris, portatore di impianto MED-EL

 
 
“Riesco a riconoscere le persone solo dalla loro voce. Riconosco anche le voci dei cantanti nelle canzoni. Colgo gli accenti delle persone. È proprio questo che intendo quando dico che i suoni per me sono naturali grazie al mio IC. Non sento suoni robotici, computerizzati o piatti nelle voci che ascolto.”

Mary Beth, portatrice di impianto MED-EL

 
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Perché MED-EL: Tutta una vita da ascoltare

Perché scegliere MED-EL? Come abbiamo visto, quando si tratta di qualità del suono, la nostra filosofia all’insegna della naturalezza ci differenzia da qualsiasi altro sistema per impianto cocleare.

Ma sono tante le ragioni per cui i nostri utenti amano i loro sistemi per impianto MED-EL: affidabilità garantita, connettività e ricarica wireless, corrispondenza bimodale, audio precessori integrati e molto altro.

  • Più vicino all’esperienza di ascolto naturale
  • Affidabilità comprovata
  • Un compagno attento per tutta la vita
Ma soprattutto, saremo sempre a tua disposizione per sostenerti. Noi di MED-EL sappiamo che la scelta di un impianto è una scelta per la vita, quindi ci impegniamo a essere sempre a disposizione.
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